Lo scarico tensionale della forze agenti su qualunque tipo di impianto, sia bifasico sia monofasico, si concentra sulla sezione di passaggio intracorticale.
E’ a questo livello che si manifestano gli effetti negativi in senso catabolico portando alla formazione del riassorbimento conoide.
Vediamo ora la differenza di comportamento biomeccanico dovuta alla solidarizzazione.
Inserendo una barra di collegamento in un ponte di tre elementi ( due corone ed una travata rappresentata schematicamente con una barra di caratteristiche meccaniche identiche alle corone pilastro) procediamo al carico dato da una forza F (Fig. 7-3).
Tutto il complesso implantoprotesico è soggetto alla legge di Ante che ci indicherà una flessione della travata in ragione del cubo dell’interasse degli elementi pilastro. Tale variazione dello stato tensionale a livello della sezione intracorticale, porterà ad una prevalenza della componente nella zona interprossimale indicata dalle frecce. Questa forza, però, è controbilanciata dalla barra interposta che in questa fase lavora per compressione (Fig. 7-4).
Al momento del rilascio della forza, le direzionalità si invertono in modo elastico, ma la barra- che in questo caso lavora per trazione- impedisce lo scarico tensionale alle zone aprossimali (Fig. 7-5).
Come appare evidente , vi è una enorme differenza tra questo sistema e l’eventuale splintaggio ottenuto con una protesi più rigida possibile. Anche in questo caso non è possibile sottrarsi alle regole che esistono riguardo alle flessioni delle travate e loro conseguente scarico tensionale sulle corticali.
L’importanza di non innescare riassorbimenti pericervicali, è fondamentale perché, come abbiamo detto, l’aumentare del braccio di leva porta al peggioramento della lesione per isteresi.
La lesione di cui sopra, non è affatto un epifenomeno fisiologico, bensì l’inizio di un processo che porta alla perdita dell’impianto in un tempo più o meno lungo dipendente da concause, tra cui la struttura istologica dell’ osso e funzioni fisiologiche o parafisiologiche. La lesione viene abitata da tessuto connettivale con perdita della chiusura marginale che si presta facilmente a colonizzazione batterica che conduce alla perimplantite. Tale patologia non è assolutamente dipendente da un fattore primario, bensì dalle cause sopra citate.