La scleroterapia o terapia sclerosante è un trattamento medico utilizzato per curare lesioni vascolari come vene varicose, teleangectasie (piccole vene dilatate sulla pelle) e capillari rotti.
Il trattamento consiste nell’iniettare una soluzione chimica (sclerosante) all’interno della vena da trattare che provoca un’irritazione delle pareti del vaso, che si chiudono e si sclerotizzano, impedendo il flusso sanguigno.
La terapia sclerosante è un’opzione non invasiva, che richiede solitamente pochi minuti per essere effettuata e non lascia cicatrici sulla pelle. In ogni caso, è sempre consigliabile prima effettuare una visita con il chirurgo vascolare che effettuerà una valutazione anamnestica e spiegherà in modo dettagliato lo svolgimento della procedura.
Come si esegue la terapia sclerosante?
La scleroterapia vascolare viene eseguita come segue:
- Preparazione: il medico valuterà la zona da trattare e discuterà con il paziente dei rischi e dei vantaggi del trattamento.
- Anestesia: di solito non è richiesta alcuna anestesia, in quanto è una procedura minimamente invasiva e dolorosa.
- Iniezione: il medico inietterà la soluzione sclerosante nella vena utilizzando un ago sottile. La soluzione causa l’irritazione delle pareti del vaso, portandolo a chiudersi e sclerotizzarsi. In questo momento si potrebbe sentire una lieve sensazione di bruciore.
- Monitoraggio: il medico monitorizzerà la zona trattata per verificare l’efficacia della scleroterapia e per identificare eventuali complicazioni.
- Riposo: dopo la scleroterapia, potrebbe essere consigliato al paziente di riposare per un periodo di tempo specifico e di evitare attività che possano aumentare la pressione sulle vene trattate, è sempre consigliabile utilizzare i collant a compressione graduale per alcuni giorni.
- Controllo: il paziente dovrà sottoporsi a controlli regolari per monitorare l’efficacia della scleroterapia e per identificare eventuali problemi o complicazioni.
La durata e il numero di sedute necessarie variano a seconda della dimensione e della posizione della vena da trattare e verrà deciso insieme al Chirurgo Vascolare, durante la prima visita vascolare.
La scleroterapia non è raccomandata nei seguenti casi:
- Gravidanza
- Infezione: se il paziente ha un’infezione attiva nella zona da trattare.
- Allergie: se il paziente è allergico allo sclerosante o ad altri componenti della soluzione.
- Coagulopatie: se il paziente ha una condizione che altera la capacità del sangue di coagulare.
- Tromboflebiti: se il paziente ha una tromboflebite (infiammazione venosa associata a un rigonfiamento causato da un coagulo di sangue) attiva.
Durante il trattamento o immediatamente dopo la procedura, potrebbero manifestarsi delle piccole ecchimosi cutanee, una temporanea comparsa di capillari, un leggero cambiamento di colore della pelle e, infine, il paziente potrebbe avvertire del dolore nella zona trattata.
Una volta concluso il ciclo di terapia sclerosante potrebbe ripresentarsi l’insufficienza venosa?
La sua efficacia dipende da diversi fattori, tra cui la gravità dell’insufficienza venosa, la presenza di ulcere o trombosi e le abitudini di vita del paziente. In alcuni casi, è possibile che la vena trattata si riapra o che si sviluppino nuove vene varicose.
Per questo motivo, è importante che il paziente segua le istruzioni del medico riguardo alla gestione dei fattori di rischio, come evitare lunghi periodi di inattività, mantenere una dieta equilibrata e un’attività fisica regolare.
In generale, la scleroterapia è una scelta efficace che garantisce ottimi risultati nella maggior parte dei casi.