Per verificare se la sezione della giunzione fosse continua o meno e l’eventuale presenza di
inclusioni all’interno del giunto, si è dunque proceduto all’osservazione SEM delle sezioni, prima e dopo attacco metallografico. Sono state registrate le immagini ottenute mediante sia segnale di back-scattering sia di elettroni secondari. Le prime immagini permettono di verificare la continuità di tipo chimico dell’interfaccia di giunzione; ossia di evidenziare l’eventuale presenza di inclusioni o contaminazioni. Tali immagini infatti presentano un contrasto di grigio nelle zone di composizione chimica diversa. Viceversa le immagini ottenute mediante segnale di elettroni secondari, evidenziano la continuità o meno della giunzione dal punto di vista morfologico: presenza di cricche, discontinuità o porosità.
Da ultimo si è proceduto all’analisi EDS che permette di verificare la composizione chimica della superficie in analisi.
Tutte le giunzioni presentano due protuberanze laterali, in corrispondenza della saldatura, a forma di “spicchio” irregolare. Le protuberanze laterali appaiono costituite da Ti, senza apprezzabili differenze rispetto al filo. La composizione del materiale risulta analoga sia in corrispondenza della saldatura sia a cuore del filo ed in entrambi i casi riconducibile a titanio puro. Non sono state riscontrate contaminazioni o inclusioni.
1 IMPULSO SENZA UTILIZZO DI ARGON
Le microfotografie ottente sul campione prima dell’attacco metallografico e utilizzando il segnale di
back-scattering (Figura 4 a-b) mostrano l’assenza di inclusioni e di disomogeneità di composizione
chimica. Da questo punto di vista tutti i campioni hanno mostrato aspetto analogo (vedi foto
successive).
Le microfotografie che si riferiscono invece al campione sottoposto ad attacco metallografico e
registrate con l’uso del segnale di elettroni secondari, mettono in evidenza una serie regolare di
microfoni allineati in corrispondenza della linea di interfaccia (figura 4e). Tale interfaccia è
osservabile come una linea di discontinuità (figura 4f).
1 IMPULSO CON UTILIZZO DI ARGON
Per quanto concerne l’omogeneità composizionale della zona di saldatura i risultati sono del tutto
analoghi al campione precedente (Figura 6 a-b). Anche per quanto riguarda la morfologia della
giunzione si osserva la presenza di microfori e di una linea discontinua sulla giunzione (Figura 6 de).
PRIMO E SECONDO IMPULSO SENZA UTILIZZO DI ARGON
In questo caso le microfotografie mettono in evidenza che la giunzione è morfologicamente
continua: non si osservano microfori né linee di discontinuità. Nella zona di giunzione però è
presente una zona alterata, che si presenta come una fascia di circa 50 micron di larghezza e copre
tutta la zona di saldatura (Figura 8 d ed e). Tale zona è particolarmente evidente dopo attacco
metallografico e registrando il segnale di elettroni secondari.
L’analisi EDS non ha rivelato in tale zona significative alterazioni della composizione.
PRIMO E SECONDO IMPULSO CON UTILIZZO DI ARGON
Dall’osservazione delle immagini (Figura 10), si può dedurre che questo campione (con saldatura
realizzata con 2 impulsi e l’utilizzo di argon) si presenta con un’interfaccia continua, priva di
cricche, porosità o inclusioni di materiale estraneo. Esiste una perfetta continuità morfologica nel
passaggio da un filo, procedendo attraverso la zona di giunzione, fino al raggiungimento del
secondo filo. Nella zona di giunzione non sono più distinguibili le superfici esterne dei due fili.