Tutte le tipologie di campioni inglobati in resina e lucidati sono stati osservati al microscopio ottico.
Sono di seguito riportate le immagini ottenute sul campione lucidato (prima dell’attacco
metallografico, Figura 12). Le immagini riportano inevitabili righe di lucidatura, dovute alla ridotta
durezza del titanio puro. Esse mostrano la geometria della zona di giunzione ed il suo aspetto
macroscopico, che non presenta discontinuità di grosse dimensioni.
Si è poi proceduto all’osservazione delle sezioni dopo attacco metallografico (Figure 13 e 14).
Dalle immagini a basso ingrandimento (Figura 13) si nota una diversa dimensione dei grani
cristallini nella zona di giunzione, che comprende sia le due protuberanze laterali sia l’interfaccia
fra i due fili. Tale zona presenta, in tutti i campioni, una microstruttura più fine, rispetto a quella
dei due fili, dovuta al rapido raffreddamento del materiale dopo saldatura. In aggiunta, nel
campione saldato a due impulsi senza argon (Figura 13d) si osserva una fascia di colore più scuro
all’interfaccia fra i due fili, che corrisponde alla zona alterata individuata al SEM.
Le fotografie ad ingrandimenti maggiori (Figura 14) permettono di evidenziare una discontinuità, in
corrispondenza della saldatura, che si presenta come una linea sottile nel caso dei campioni saldati
con un solo impulso (con o senza l’utilizzo di argon, Figura 14 a-b) e come un’ampia fascia alterata
nel caso del campione saldato con due impulsi senza utilizzo di argon (Figura 14d). Il campione
realizzato con 2 impulsi in presenza di argon (Figura 14e), viceversa, non presenta alcuna
discontinuità, neanche se osservato ad alti ingrandimenti, e la zona di saldatura si presenta come del
tutto omogenea e si discosta dalla microstruttura dei fili solo per la dimensione ridotta dei grani.
La figura 15 mostra la superficie esterna dei fili dei vari campioni. Non sono riscontrabili
microstutture del tipo alfa-case, ossia di uno strato spesso di ossido.