Cosa è la kinesiografia e a cosa serve
La kinesiografia si definisce come quella disciplina che studia la funzione masticatoria individuale attraverso l’analisi del movimento della mandibola nelle tre dimensioni dello spazio. L’esame kinesiografico viene spesso usato durante la visita gnatologica.
La kinesiografia è di grande supporto in ogni singola fase della riabilitazione odontoiatrica e permette la soluzione dei problemi di disfunzione e/o parafunzione legati alla mandibola e ai denti. Inoltre mette in luce le correlazioni dell’occlusione mandibolare con la postura con ripercussioni sul benessere dell’intero organismo.
L’approccio della kinesiografia considera che qualunque intervento riabilitativo debba preventivamente essere progettato sulla base di una diagnosi. La diagnosi non può limitarsi alla sola rilevazione dei sintomi, ma deve essere approfondita con l’interpretazione dei sintomi stessi.
A tal proposito, l’impiego della kinesiografia in ambito odontoiatrico nasce dalla considerazione che i movimenti mandibolari traggono origine dall’attività dei muscoli masticatori. I muscoli masticatori, a loro volta, condizionano e sono condizionati dall’apparato scheletrico di un sistema dinamico in continua evoluzione quale è il corpo umano.
Esame kinesiografico: quali strumenti si usano
La kinesiografia si avvale di strumenti specialistici quali:
- elettromiografo di superficie
- kinesiografo computerizzato
- TENS
Il kinesiografo funziona tramite un magnete posto sulla dentatura dell’arcata inferiore ed un sensore apposito. Il kinesiografo rileva i movimenti della mandibola nello spazio tracciando dei grafici che saranno valutati dallo gnatologo e dagli altri specialisti coinvolti.
L’elettromiografo computerizzato rileva l’attività elettrica dei muscoli in stato di riposo e durante la funzione. Questo strumento funziona tramite elettrodi cutanei posti in corrispondenza dei ventri muscolari interessati.
La TENS (ossia la Trans Cutaneous Electrical Nerve Stimulation o stimolazione elettrica nervosa transcutanea) è invece un trattamento di stimolazione elettrica muscolare a bassissima frequenza che viene utilizzato in odontoiatria per:
- il trattamento delle disfunzioni a carico delle ATM (articolazioni temporo-mandibolari) e del dolore associato
- alleviare i sintomi associati a spasmi muscolari
- rilassare i muscoli e determinare l’occlusione fisiologica
Riabilitazioni odontoiatriche
Il supporto offerto da elettromiografo di superficie, kinesiografo computerizzato e TENS nelle riabilitazioni odontoiatriche, consente di garantire, in modo del tutto indolore, oltre alla FUNZIONALITÀ e all’ESTETICA del restauro protesico, il rispetto dell’EQUILIBRIO NEURO-MIO-POSTURALE ed il benessere fisico del paziente stesso.
Per i pazienti che vanno incontro a riabilitazioni protesiche tramite arcate fisse su impianti, si pone infatti il problema di ristabilire il corretto rapporto tra le arcate dentali. Questo rapporto tra le arcate in molti casi si è alterato nel tempo a causa della degenerazione della dentatura residua o di protesi mobili incongrue. La valutazione kinesiografica serve proprio a ripristinare questo rapporto nel modo più corretto possibile.
A livello scientifico, è stato ampiamente dimostrato come una malocclusione non valutata e non considerata possa provocare vari disturbi quali:
- disfunzioni a carico delle articolazioni temporo-mandibolari (ATM)
- disturbi dell’equilibrio neuromuscolare del distretto testa-collo-spalle
- condizioni patologiche quali cefalee, disordini cranio-mandibolari, mialgie e dolori del rachide cervicale
Grazie alla kinesiografia utilizzata in odontoiatria è invece possibile garantire, nel rispetto delle dinamiche individuali, il ripristino della funzione e dell’estetica dentale, mantenendo in reciproca armonia le strutture scheletrica, muscolare e fasciale.